Il mio approccio
Il mio approccio nasce da una formazione teorica di matrice Sistemico Relazionale, accostata ad una parallela curiosità verso la teoria Psicodinamica, che mi hanno portata a costruire uno stile terapeutico incentrato sull’alleanza empatica e sulla relazione con il paziente.
Occorre grande sensibilità nell’avvicinarsi ad una professione di aiuto, di qualunque tipo si tratti, e la pluralità degli studi fatti ed un percorso di formazione che non si interrompe mai, sono finalizzati all’avere una visione del disagio psichico multicausale, aperta alle sfaccettature della sofferenza e non categorizzante.
“La psicoterapia è un’esplorazione congiunta in cui il terapeuta a volte guida,
a volte accetta di essere guidato”(Bowlby)
La scuola di specializzazione “Mara Selvini Palazzoli” mi ha allenato ad un pensiero sistemico familiare ma con una particolare attenzione all’individuo.
Quest’ultima componente è stata inoltre ulteriormente approfondita in un percorso psicoterapeutico individuale, tramite corsi di formazione successivi e con metodiche supervisioni.
Il mio approccio, integra alla lettura intrapsichica del sintomo (conflitti interni, percezione emotiva delle situazioni di vita) la visione relazionale (vita relazionale ed affettiva passata e presente del paziente).
La finalità ultima è di costruire una “speciale conversazione terapeutica” (Leonardi, Viaro, 1990) in cui il paziente percepisca di essere in una relazione di fiducia con il terapeuta in cui sentirsi accolto.
Lavorando nelle scuole, mi capita di confrontarmi con i dubbi spontanei dei bambini, che, dopo essersi stupiti che un dottore possa anche non indossare un camice, si chiedono il perché della mia presenza dato che lo “psicologo” è quello che “cura i matti”…e giustamente, loro, matti non sono.
Sorrido, ripensando a questa loro definizione, che con immediatezza riesce però ad esprimere che cosa siano le “resistenze” alla terapia: il timore di mettersi nelle condizioni di crescita e cambiamento rispetto ad uno stato di sofferenza psichica e la paura di affidarsi ad un esperto. Questo aspetto, normale ed insito in qualsiasi forma di richiesta di consulenza, necessita di poter essere espresso.
Come spiegato molto bene nel testo “Tra intrapsichico e trigenerazionale” di uno dei miei tutor, il Prof. Gianni Cambiaso, di cui consiglio la lettura a chi ha interesse ad approfondire questi temi.